Dylan Dog è un
personaggio che ha il suo posto nell’olimpo del fumetto italiano con i suoi 35
anni di pubblicazioni e i 421 (ad oggi) albi di storyline principale.
Iconograficamente riconoscibile anche a un miglio di distanza e portatore di
tormentoni come le barzellette glaciali di Groucho, i commenti taglienti di
Bloch e le esclamazioni più o meno blasfeme, questo bonellide per me è sempre
stato un punto di riferimento sin dall’estate in cui, a 13/14 anni, mi finì per
caso tra le mani l’albo numero 84 intitolato ZED.
Si trattava di un omaggio (come avrei scoperto qualche anno
dopo) al romanzo La macchina del tempo di H.G. Wells e ricordo ancora con quale
fascinazione giravo quelle pagine e studiavo quei disegni dopo aver conosciuto
i fumetti di Topolino, Il Giornalino, Tex, Black Macigno e Capitan Miki. Mi
sembrava tutto nuovo: mostri, sangue, viaggi in dimensioni parallele. Da quel
giorno più o meno ho sempre letto un DD ogni tanto ma solo nel 2017 mi sono
messo in testa di costruire la mia collezione partendo dal numero 1 e fino al
numero 100 e aggiungendo poi tutti quegli albi che avessero attirato la mia
attenzione. Oggi sono felice di constatare che mi mancano una decina di albi a
completare il segmento 1-100 e mi ha molto colpito come la storia privata del
protagonista venga raccontata in numerosi albi in modo da scoprirsi a poco a
poco. La storia di Dylan viene raccontata negli albi numero 100, 200 e 300 ma
tantissimi indizi si possono trovare anche nei numeri 1, 7, 25, 43, 74, 121,
241, 242 e altri indizi ancora più sottili in tanti altri albi che non sto qui
a numerare.
E allora mi è venuta voglia di mettere nero su bianco che
cosa è successo prima che il campanello urlante suonasse per la prima volta
nella storia.
Pronti? Che l’incubo sia con noi e partiamo...
E’ il 1986 e a Londra, in Craven Road, c’è una casa sulla
porta della quale è affissa una strana targhetta. Recita così: Dylan Dog.
Indagatore dell’incubo.
Che sarà mai? Sarà il solito venditore di fumo? Il solito
truffatore? O è tutto uno scherzo?
Mentre un dito si avvicina incerto al campanello noi
fermiamo per un attimo il tempo, anzi torniamo indietro nel tempo perché, in
realtà, quel nome e quella targhetta raccontano una storia che è iniziata
esattamente 300 anni prima...
Nel 1686 un galeone sta veleggiando in mezzo a uno
sconfinato oceano. Il vascello è capitanato da un alchimista e governato da un
manipolo di coraggiosi lupi di mare che condividono con lui la ricerca di un
misterioso mollusco marino nel corpo del quale si trova l’ultimo ingrediente
per realizzare il siero dell’immortalità. Quest’ultima cosa, però, l’equipaggio
non la sa. L’alchimista ha pensato di portare con sé anche la moglie e il
figlioletto per condividere con loro la gloria della scoperta.
Trovato il mollusco, l’alchimista sintetizza il siero e lo
prova su se stesso e sulla moglie. Mentre quest’ultima, però, riesce anche a
prendere l’antidoto per non diventare una zombie, al marito ciò viene impedito
dall’ammutinamento dell’equipaggio che, scoperta la reale natura del lavoro del
capitano, la considera una blasfemia e gli sottrae il comando. L’alchimista
trasformatosi in uno zombie fa quindi una strage e solo grazie all’intervento
della moglie viene ritrasformato in umano con l’antidoto, ma a quel punto la
nave è persa poiché i marinai morti cominciano a risorgere come non morti e
attaccano l’alchimista e la sua famiglia.
E’ a questo punto che si scopre che il mollusco marino era
in realtà il demone acquatico Abraxas, il quale molto indispettito dalla
superbia dell’uomo che lo ha catturato, lo punisce dividendo la sua coscienza a
metà: una parte verrà esiliata su un meteorite per 666 anni mentre l’altra
potrà rimanere sulla Terra con il nome di Xabaras.
Xabaras dimostra subito di avere poteri magici per
contrastare gli zombie ma ha anche un carattere malvagio ed è ossessionato
dalla vita dopo la morte per cui non appena il galeone attracca a Londra lui
sparisce abbandonando la famiglia per perseguire i propri studi. La donna,
poiché immortale, viene imprigionata in una bara di vetro dove rimarrà per
secoli in un sonno indotto; il figlio dell’alchimista viene ospitato in un
orfanotrofio.
Ma il demone Abraxas forse impietosito o per diletto, dopo
avergli cancellato la memoria, trasporta il ragazzino avanti nel tempo nella
Londra del 1956 dove verrà adottato da una famiglia da cui prenderà il cognome
Dog mentre del padre dimenticato gli rimarrà solo il nome: Dylan. Con l’aiuto
del demone anche Xabaras arriva nel 1956 pentito di aver abbandonato Dylan e
cercando di ricongiungersi con lui, ma la famiglia Dog intuite le sue
intenzioni malvagie si trasferisce in una piccola località in gran segreto
facendo perdere le sue tracce.
Dylan trascorre quindi tutto il resto della sua infanzia e l’adolescenza
a Spring Shorend ma non riesce ad affezionarsi mai alla famiglia Dog. Il suo
carattere schivo e pensieroso lo rende un oggetto estraneo al contesto
familiare e l’unica persona a cui Dylan si lega emotivamente è la giovane
Marina Kimball che sarà a tutti gli effetti il primo amore del ragazzo.
Si tratta però di un amore combattuto che farà a entrambi
molto male al punto da far venire idee suicide a Dylan. Un progetto che, però,
non porterà a termine. Quello che invece decide di fare, ormai ventenne e
consapevole che nella piccola cittadina non ci sia più niente per cui valga la
pena rimanere, è di ritrasferirsi a Londra dove riesce a entrare in polizia.
La sua intelligenza e le sue doti caratteriali vengono notate dall’ispettore Bloch che lo prende sotto la sua protezione e diventa una figura a metà strada tra un migliore amico e il padre che Dylan non ha mai avuto accanto. Dylan si dimostra un buon poliziotto e fa amicizia con un suo compagno di pattuglia, Bobby. Quelli però sono gli anni degli attentati terroristici dell’IRA e purtroppo in uno di questi ci rimette la vita proprio Bobby causando a Dylan l’ennesimo distacco. Il ragazzo, però, ha appena conosciuto Lillie Connolly, una ragazza irlandese di cui si innamora perdutamente.
La storia d’amore tra Dylan e Lillie sembra rimettere a posto le
ammaccature dell’anima del ragazzo, ma poi scoprirà che la sua amata è in
realtà una terrorista dell’IRA e contribuirà al suo arresto.
Lillie viene condannata a morte per i gravissimi attentati a
cui ha partecipato e siccome ha la tempra di una leonessa decide di lasciarsi
morire di fame prima dell’esecuzione. E’ questa una scelta le cui conseguenze
distruggono definitivamente Dylan che vede la sua amata appassire di giorno in
giorno sentendosi in colpa per aver contribuito a questa situazione.
Quando Lillie muore Dylan ha un tracollo emotivo e si rifugia nella bottiglia nonostante l’aiuto di Bloch. Il dolore per la morte di Lillie, l’abuso di alcol e il disprezzo dei colleghi per aver preso le parti di una terrorista portano Dylan a dare le dimissioni da Scotland Yard e ad entrare in conflitto con Bloch. E’ questo il momento più buio e duro nella vita di Dylan.
Un giorno, mentre Dylan sta decidendo se andare in pezzi
definitivamente o raccogliere i cocci della sua anima, nella sua vita irrompe
un curioso personaggio che somiglia tantissimo al comico e attore Groucho Marx
e che sarà conosciuto da ora in poi proprio con questo nome. Groucho prende a
cuore la situazione di Dylan, che nel frattempo ha ottenuto (grazie all’ultimo
favore di Bloch) la licenza di investigatore privato, lo aiuta a smettere di
bere e praticamente si auto-assume come suo assistente aiutandolo nelle prime
fasi di avviamento della sua nuova carriera di indagatore dell’incubo (scopriremo
più avanti che da appassionato di letteratura fanta-horror Dylan ha scelto
questa qualifica in omaggio a John Silence, l’indagatore dell’occulto dei
romanzi di Algernon Blackwood).
Dopo aver conosciuto in un frangente tragico il figlio naturale di Bloch, Dylan
si riappacifica con l’amico ispettore diventando praticamente una specie di
figlio a cui il vecchio è molto affezionato e che rappresenta per lui l’unico
tipo di famiglia che la vita può concedergli.
A questo punto Dylan decide di rendere omaggio alla memoria di
Lillie decidendo di vestirsi sempre come il primo giorno in cui l’ha incontrata
vale a dire con giacca nera, camicia rossa, jeans e clerk’s.
Una nuova fase nella vita di Dylan sta per iniziare ma le
ombre non sono tutte alle spalle. Durante la fase di arredamento della casa di
Craven Road, infatti, ha contribuito un sinistro vecchietto di nome Hamlin che
gestisce un curiosissimo bazar dal nome esotico: Safarà. Inutile dirvi dov’è,
tanto non lo trovereste se lui non vuole farsi trovare. Hamlin vende a Dylan il
modellino di un galeone seicentesco e poi a Groucho il diario e la penna d’oca
che l’indagatore dell’incubo userà per raccontarci i suoi pensieri.
Chi è Hamlin e perché la vendita del galeone a Dylan è stata
orchestrata da Xabaras in persona?
Be’ io qui vi ho raccontato la storia di Dylan. Per
rispondere a queste domande non ci basta che suonare il campanello e vedere
cosa c’è dietro la porta.
Buon incubo a tutti.
Buona sera Mick, mi è piaciuto molto leggere tutto ciò. Ti ringrazio tantissimo. Ciao.
RispondiEliminaGrazie per essere passata e per il commento
EliminaDa amante di Dylan Dog, che dire... bellissimo post. Nonostante ricordassi molte delle cose che hai scritto, è stato un gran piacere rinfrescarmi la memoria su altri piccoli particolari. Bella idea davvero! 💗
RispondiEliminaGrazie. E' stato piacevole immergersi per qualche ora nell'universo dylaniato per creare questo popò di post
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