UNA SERIE MISTERIOSAMENTE BELLA
Avete dimestichezza con i misteri della religione cattolica?
Vale a dire, ricordate quello che vi hanno insegnato al catechismo o durante
l’ora di religione a scuola?
Io no, a catechismo andavo male perché lo frequentavo perché lo facevano tutti
e ci si andava quasi senza libertà di scelta.
Ebbene, se avessi saputo che un giorno avrei visto una serie
come Midnight Mass forse sarei andato al catechismo con più voglia e avrei tenuto
le orecchie aperte.
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Bartolomé Esteban Murillo – La conversione di San Paolo |
Midnight Mass è la seconda serie TV diretta da Mike Flanagan
in cui il regista originario di Salem (e che tipo di serie poteva dirigere uno
nato in questa città dal nome iconico) si ispira con grande ingegno e
precisione chirurgica ad alcuni romanzi della letteratura gotico/horror. Nel
2018 sbarca su Netflix con The Haunting basata su L’incubo di Hill House di
Shirley Jackson (prima stagione) e Il giro di vite di Henry James (seconda
stagione). Del primo vi ho già parlato QUI, il secondo invece lo vado a
recuperare a breve.
In questa serie si parlava di case infestate rievocando le atmosfere dei
classici da cui sono tratte che seppur si ascrivono al filone horror in realtà
non sono storie che vogliono spaventare ma che tendono a far riflettere sull’esperienza
umana e su quelle dinamiche psico-emotive basate sulla percezione che in gergo
tecnico oggi vengono chiamate gestalt.
In Midnight Mass si cambia registro e ci si rivolge alla religione e alle sue
suggestioni mistiche e misteriche. La trama è tratta dal romanzo La messa di
mezzanotte di Francis Paul Wilson del 2004 (2007 in Italia) e racconta la
storia della piccola comunità dell’isola di Crockett Island a poche miglia nautiche da un continente (di cui non verrà mai fatto il nome). I 130 isolani
vivono di pesca e fervore religioso, un ambiente che viene scosso dal ritorno
di due cosiddette pecore nere: il giovane Riley Flinn, reduce da un’esperienza
carceraria, e Erin Greene che arriva sull’isola portando una figlia in grembo e scatenando la curiosità generale. Quando a Crockett Island arriva il giovane
parroco Paul Hill in sostituzione del vecchio religioso scomparso
misteriosamente la comunità sembra cominciare a rinascere.
Eppure...
Eppure Flanagan & Co. ci mettono un sottile strato di
ansia dovuto principalmente alle relazioni interpersonali tra gli abitanti
dell’isola, lo sconvolgimento provocato dai caratteri ottusamente chiusi e al
limite del fanatismo di alcuni e i metodi di questo giovane misteriosissimo
prete. A completare l’opera una spruzzata di jumpscare leggeri, solo una
spruzzata, la misura giusta per farti godere le sensazioni che ti provoca
quella porta che si apre lentamente, scricchiolando, mentre una luce
proveniente dall'altra parte della porta promette spiegazioni. Sei attirato, ma
anche spaventato. Attratto, ma anche respinto.
E, in fondo, che cos’è l’orrore se non un eterna battaglia contro se stessi?
Per ora è tutto gente, buona vita.
L'ansia costruita nei primi due episodi, assieme alla curiosità, è stato l'unico vero colpo di classe: le cose vengono mantenute, e tengono botta, per tutti gli episodi successivi... anche quelli dove la tensione cala o dove le cose si perdono un po'...
RispondiEliminaMoz-
Infatti penso che la serie non sia horror puro ma più un prodotto che debba suscitare ansia e inquietudine. Tipo vivere su un'isola di cento anime con un fervore religioso da XVII secolo.
EliminaCi siamo già Co frontati quindi Co fermo, Mickey Mike la sa molto lunga. Era più facile sbagliarla una serie così che farla giusta, ha trovato il modo di farla funzionare al meglio. Cheers
RispondiEliminaStavolta meno spettacolare e horror delle altre due. Ha deciso per la semplice linearità. E ha vinto la scommessa
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