OATS STUDIOS: LA RIVINCITA DI BLOMKAMP





NEILL vs RIDLEY


Anni fa nientemeno che Ridley Scott estromise un lanciatissimo Neill Blomkamp dal progetto Alien. Blomkamp aveva avviato la sua carriera con due perle come District 9 e Humandroid e la sua strada verso la consacrazione fu rallentata dai dissapori con Scott che poi avrebbe prodotto i poco esaltanti Prometeus e Covenant.


Neill, però, se l’è legata al dito e ha fondato una sua casa di produzione, la Oats Studios, che a ottobre 2021 ha portato su Netflix una serie antologica composta da 10 episodi di durata variabile tra i 4 e i 26 minuti.


I temi sono quelli che si ritrovano nella cifra artistica di Blomkamp vale a dire futuri distopici declinati in chiave steampunk con importanti suggestioni body-horror e una tagliente satira.




Tra gli episodi che propone Oats Studios spiccano Rakka, Firebase e Zygote, rispettivamente di 21, 26 e 22 minuti. 

Nel primo ci troviamo un un futuro drammatico in cui una razza aliena ha conquistato e sta terraformando il nostro pianeta facendo atroci esperimenti sugli umani: a combatterli c’è una tostissima Sygourney Weaver nei panni della leader della resistenza.

In Firebase ci troviamo, invece, in Vietnam nel 1970 mentre esercito americano e resistenza vietcong si prendono a fucilate aspirando zaffate di napalm. Ad un certo punto, peró, entra in scena un misterioso Dio del Fiume che ricorda una certa Cosa di un certo Cronenberg.

Il famoso regista canadese e la sua Cosa vengono omaggiati in maniera magistrale nell’episodio Zygote dove una disperata Dakota Fanning lotta per la sopravvivenza contro un mostro composto da svariati pezzi di esseri umani.



Negli episodi satirici God, Cooking with Bill e Bad President entra in scena Sharlto Copley, attore feticcio di Blomkamp, che da prova della sua non indifferente bravura nei panni di Dio in persona, di un cuoco torturato dagli elettrodomestici che vuole vendere e di un fanfarone e un po’ stronzo presidente degli USA.





In conclusione: ci sono più idee originali in questi dieci corti che negli ultimi anni di produzione hollywoodiana. Se mi chiedete di scegliere nella battaglia Bloomkamp contro Hollywood io sto dalla parte di Neill.


E per ora è tutto gente, buona vita.


P.s. Ci leggiamo nei prossimi giorni per la chiusura della Classifica 2021 dei film.

Commenti

  1. Sicuramente gli dedicherò un'occhiata...considerando District 9 qualcosa di veramente unico, spero di ritrovarne l'estro e la distopia. 😁

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    1. I tre episodi più lunghi sono comunque tanta roba

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  2. Carino.
    Peccato che siano storie brevi perché alcuni di questi episodi meriterebbero un respiro molto più ampio.
    Certo niente di nuovo che non sia già stato raccontato pure per me che non ho mai amato particolarmente la fantascienza.
    Penso a serie tv tipo Visitors o film come Alien e Terminator o più recentemente alcuni episodi della serie animata Love Death Robots.
    Ma te l’hai vista?
    E hai visto pure Tales from the loop su Prime?
    Però l’episodio Locuste ha anticipato i tempi di quello che è’ successo su Squid Game solo che qua invece son carcerati ignari della loro sorte .
    Ma certi episodi di OS sono misti ad animazione e CGI tipo quello con il gigante/orco medievale?
    A volte son veramente troppo brevi.
    Tutti hanno un filo comune a mio avviso : la battaglia senza fine caposaldo della fantascienza tra uomo e macchina .
    Ciao

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    1. Ciao Max. Death, Love and Robots l'ho vista e ci ho pure scritto due post tempo fa. Tales from the loop ancora non ma dal trailer non è che mi abbia proprio fatto impazzire, io sono più su quello di cui tratta Oats Studios e su questo tipo di messa in scena.

      E' chiaro che in chiave fantascienza i vari temi vengano ripresi ciclicamente e se cerchi di andare indietro a recuperare la fonte arrivi quasi sempre ad autori del calibro di Philip K. Dick

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  3. Spettacolo. Voglio che ne facciano dei film! Ora! Subito! :D Ovviamente delle 3/4 storie (io ci aggiungerei anche "Adam") principali che sono evidentemente degli spunti/idee per film.

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