OGNUNO RICONOSCE I SUOI SANTI


 DIARIO CITTADINO


La scorsa settimana ho preso l’automobile solo venerdì e sabato, nel resto della settimana mi sono spostato con i mezzi pubblici. Contrariamente a quanto possa dire la teoria della probabilità sia venerdì che sabato mi sono imbattuto in incidenti piuttosto gravi e mi sono reso conto di quanto velocemente si possa disimparare a gestire le abitudini dell’automobilista medio di Roma: lo starti incollato al posteriore, il suonare il clacson un femtosecondo dopo che è scattato il verde, la fermata tattica in doppia fila, il cambio corsia funambolico, la roulette russa contro il semaforo giallo e tante altre simpatiche azioni di questa risma che giustificano la presenza di un bellicoso Samuel Jackson (nei panni del protagonista del film Black Snake Moan) attaccato al mio specchietto retrovisore.

Ognuno riconosce i suoi santi.

Accade poi che se le ruote del mezzo di trasporto diminuiscono da quattro a due allora la matematica mostra tutta la sua incompletezza, grazie Godel, poiché l’attenzione di chi guida, invece di aumentare, diminuisce.

E arriva il fatidico soprasso a destra.

Condizione necessaria e sufficiente per guidare un mezzo a due ruote a Roma, soprattutto se motorizzato, è infilarsi alla destra della vettura che precede e sorpassarla voltando velocemente a destra anche se quest’ultima ha già attivato la freccia verso quella direzione.
Come corollario a questo teorema c’è anche il dito medio o il vaffa dedicato all’automobilista incauto che, impaurito, si attacca al clacson per mostrare tutto il suo disappunto.
La variante peggiorativa è quando a fare questa manovra sono i conducenti di quegli scooter che sembrano tanto delle vasche da bagno con le ruote che hanno l’assurda occupazione di un volume pari a quello di una piccola utilitaria. Se Lovecraft avesse conosciuto questi scooter forse avrebbe pensato in modo diverso le geometrie impossibili della città di R'lyeh.

Caso vuole che entrambi gli incidenti che ho incontrato venerdì e sabato abbiano coinvolto un’automobile e uno scooter più o meno di quel tipo in dinamiche, almeno in uno dei due sono sicuro, che comportano un azzardato sorpasso a destra.

La mia esperienza alla guida e il buonsenso mi suggeriscono che in strada è il conducente del mezzo più grande e potenzialmente pericoloso che deve stare attento agli altri: chi guida un bus deve stare attento alle vetture, chi guida un’automobile deve stare attento a motorini, scooter, monopattini, ciclisti e pedoni. Però, quando anche sei stato attento, quando hai messo regolarmente la freccia a destra, hai dato un’occhiata allo specchietto retrovisore e verificato che la manovra è possibile e ti vedi sfrecciare a destra, quasi occupando tutta la tua traiettoria, uno di questi ingombranti articoli sanitari su due ruote, il primo pensiero che emerge dalla tua mente è di scartare a sinistra, ma poi ti ricordi che a Roma ci sono anche gli ebeti coi SUV che sono professionisti del sorpasso all’esterno e quindi non puoi scartare allora ti parte la frenata con il rischio di farti tamponare e il vaffa incorporato all’imbecille su due ruote e a tutti i suoi parenti estinti recentemente e non.

E lui che parla la stessa lingua ti risponde pure.

Negli anni però ho imparato a gestire questo momento, che è più frequente di quanto si pensi, chiedendo aiuto a Samuel Jackson e al suo sguardo assertivo




Commenti

  1. Ahahah !!!
    Lo conosci il vecchio detto : se fai un incidente con una bicicletta per quanto tu possa essere dalla parte della ragione , hai sempre torto.
    Gli scooter sono i derivati a motore.
    Con il pullman almeno stai rilassato ( spero ).
    Tienilo stretto il tuo santino pure se fosse di Cicciolina , l’importante è che funzioni e ti protegga.
    👋👋👋

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  2. Monopoli non è una città caotica quanto Roma, ma prendo la macchina non più di una volta alla settimana, perché posso spostarmi a piedi, e divento una scaticatrice di porto per quanto mi fanno imprecare.
    Tutto il mondo è Paese quando si tratta di queste dinamiche.
    Hai la mia solidarietà.

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  3. Io ho vissuto a Roma per 6 anni, ed evitavo il più possibile di prendere la macchina; cosa che non mi evitava le bestemmie, visto che i mezzi pubblici facevano cagare (non so se la situazione è migliorata). Ecco, avrei avuto bisogno anch'io di un santino del genere! :D

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  4. @MAX più che altro protegge gli altri da valanghe di insulti
    @Claudia nei confronti di queste dinamiche la solidarietà è tutto ció che ci resta
    @Guido non so in che periodo sei stato qui ma da quando sono arrivato io (11 anni fa) noto che qualcosa è cambiato: o mi sono abituato io o la situazione è leggermente migliorata. Poi dipende molto dal tragitto che devi fare

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