La forma dell'acqua: luci e ombre



Non so decidere se La forma dell’acqua mi sia piaciuto oppure no. Sono bloccato in questo limbo da un paio di giorni per cui, per fare chiarezza, ho provato a buttare giù una lista di tre motivi per cui mi ha convinto e di altrettanti per cui invece no.



La trama


Nel 1962 a Baltimora, due esseri “diversi” si incontrano e si amano. Un agente segreto gretto e meschino si oppone a questa unione per interesse personale mentre un attempato pubblicitario gay e una inserviente afroamericana li aiutano a coronare il loro sogno.

Riuscite a immaginare una trama più semplice di questa?


TOP 3

Punto di forza numero uno: una trama semplice

Senza complicazioni cervellotiche o capovolgimenti di situazioni, la storia scorre liscia dal primo all'ultimo minuto mentre tu stai li a guardare qualcosa che non ti saresti aspettato.
Una trama semplice è sempre una scelta azzeccata.

Punto di forza numero due: il non sense

Se saputo usare a dovere, il non sense, è qualcosa che aggiunge spessore alla trama senza annoiare e ti stupisce facendoti chiedere “ma che cavolo sto guardando?”.

D’altra parte, amare è anche darsi la possibilità di comportarsi da scemi. In coppia.

Punto di forza numero tre: la citazione d’autore
E poi Del Toro ci sbatte dentro una bella citazione a Il mostro della laguna nera di Jack Arnold che si manifesta nel concept dell’uomo anfibio.

Ma non sono solo rose e fiori, ci sono anche delle cose non tanto profumate che andrebbero 
sottolineate

Sarà, ma Michael Shannon ha proprio la faccia dello sbirro stronzo

FLOP 3

Punto debole numero uno: il messaggio stantio

I tempi della sensibilizzazione nei confronti della diversità, dell’accettazione e della lotta contro il pregiudizio sono belli che passati, diremmo, se la nostra società non si ostini costantemente a dimostrare il contrario. Tutto cinicamente corretto. Ne La forma dell’acqua il messaggio è così preponderante in alcuni punti da essere quasi fastidioso: alcuni dialoghi, certe scene, una o due battute qua e la sono un appesantimento non necessario che non aiuta certo a dare profondità alla trama o ai personaggi ma piuttosto che smonta il candore fiabesco che il film vorrebbe creare sin dai primi minuti.

Punto debole numero due: allusioni sessuali

Capisco che c’era un tempo prima di Game Of Thrones o Californication in cui le scene di sesso venivano centellinate per non disturbare la pudica mente dello spettatore medio (a meno che non avevi Michael Douglas nel cast, in quel caso potevi andarci giù pesante) ma c’è davvero bisogno di mostrare scene di masturbazione o siparietti finto-comici sulle appendici genitali di un uomo pesce? Secondo me no e credo che queste scelte smontino un po’ l’atmosfera cercando di dare un tocco piccante a una storia che non ne ha bisogno.

Punto debole numero tre: un cattivo stereotipato ma non troppo

L’antagonista del film è un agente speciale dei servizi segreti, tanto sicuro di sé quanto crudele nell'applicare i suoi protocolli. Il fatto strano è che il suo comportamento oscilla tra momenti di assurda crudeltà e momenti di stoltezza assoluta. Alcune azioni sono funzionali alla storia, altre non ho ben capito perché le compia. Per non parlare poi di un dialogo con un generale, poco prima della fine del film, in cui sembra che i due si stiano supercazzolando a vicenda.


F**K 




In conclusione: La forma dell’acqua è un gran film. Una storia semplice, fresca e se saputa interpretare a dovere anche profondamente riflessiva sul senso dell’amore. Da vedere assolutamente ma, per quanto mi concerne, da non rivedere tanto presto.

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