La trilogia della vendetta di Park Chan-wook

Gente a cui vengono fatti grossi torti e che decide di vendicarsi atrocemente



La vendetta

Il famoso piatto da servire freddo, rispolverando un vecchissimo modo di dire che prima o poi reclamerà vendetta lui stesso per averne abusato fin troppo.





Il mondo della letteratura e quello del cinema hanno dedicato numerosissime storie alla vendetta mentre contemporaneamente lo scontro ideologico tra una parte della cultura occidentale e una parte di quella orientale creava due filosofie contrapposte: quella della vendetta come atto di giustizia e quello, invece, della vendetta come condanna definitiva di chi la compie.

Se vi piace l'idea provate, ad esempio a leggere Il Conte di Montecristo.

Per come la vedo io la vendetta è un'arma a doppio taglio poichè se è vero che essa rappresenta un atto liberatorio che può portare a una certa forma di soddisfazione, è anche vero che il perdono ha un enorme valore e si potrebbe cominciare a pensare che esso sia più utile a chi è rimasto offeso che a chi ha commesso l'offesa.



Filosofie a parte, il regista sudcoreano Park Chan-wook ha dedicato una bella trilogia di film al tema della vendetta.

Mr.Vendetta (2002), Old Boy (2003) e Lady Vendetta (2005).

La trilogia è prepotentemente trainata dal film più famoso, Old Boy, tratto dal fortunato manga di Minegishi e Tsuchiya e presentato al festival di Cannes nel 2004 e molto apprezzato da Quentin Tarantino che quell'anno presiedeva la giuria.



Il filo conduttore è la vendetta, in tutti e tre i film il protagonista subisce un gravissimo torto e si ingegnerà per vendicarsi. 
I film sono ambientati in una società iperdinamica dove convivono ricchezza e potere insieme a disperazione e povertà. La ricchezza, e il potere che da essa deriva, vengono rappresentati nei panni di un facoltoso proprietario di un'azienda o un rinomato boss della malavita mentre la povertà, e la sua figlia minore disperazione, vengono rappresentate dal cittadino comune che senza accorgersene deve affrontare dei grossi problemi personali e non ha mezzi per farlo. Si tratta di una realtà in cui è normale contattare un trafficante di organi per aiutare un parente in difficoltà, essere rapiti e imprigionati per anni mentre vi accusano di un omicidio o passare anni in gattabuia per l'omicidio di un bambino.



Park Chan-wook ha il grandissimo pregio di mostrare dei personaggi reali pieni di difetti. I protagonisti dei film sono sempre dei disperati che hanno commesso un grave errore e ne pagano le conseguenze, che non si crogiolano nel vittimismo ma che agiscono per cercare quella che - almeno nella loro testa - sembra essere una certa forma di giustizia.

E allora troviamo il giovane Ryu, sordomuto e con una sorella gravemente malata, che decide di vendicarsi di un losco figuro che lo ha ingannato; Dae-su che dopo anni di prigionia cerca vendetta nei confronti di chi lo vuole incastrare per un omicidio, o ancora la giovane Geum-ja che da infanticida diventa angelo vendicatore per chi le ha sottratto un'esperienza importante e le ha avvelenato l'esistenza. 

Vi avverto, empatizzare con questi personaggi sarà molto difficile e anche comprendere il loro punto di vista comporterà una certa fatica.

Non è un caso che Old Boy sia il film rappresentativo della trilogia perchè è il film più controverso e brutale dal punto di vista emotivo con un finale che vi prenderà a pugni l'anima.





Buona vita a tutti

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