Sono arrivato a Dylan Dog tardi e per questo negli ultimi
anni mi sono deciso a setacciare i mercatini dell’usato, lista alla mano, per
recuperare l’intera collezione degli albi già pubblicati ma ogni tanto butto
pure un occhio in edicola per vedere cosa c’è di nuovo a Craven Road.
Poi, in realtà, ho visto nascere un vero e proprio rito di
passaggio, lo stesso che molte popolazioni antiche celebravano in modo sfarzoso
e con rispetto: si celebra la fine di una serie di eventi e si festeggia l’inizio
di una nuova serie di eventi.
Anche Dylan Dog ha celebrato il suo rito di passaggio.
Il ciclo Dylan Dog 666 si compone di 6 albi numerati dal 410 al 406 in cui il curatore della linea editoriale Roberto Recchioni in accordo con Tiziano Sclavi propone una linea narrativa diversa che racconta le origini di Dylan prima che fosse l’indagatore dell’incubo sensibile, animalista, astemio e perennemente innamorato della vita e della final girl di turno.
Il nuovo Dylan ha un passato complicato le cui conseguenze lo hanno fatto attaccare alla bottiglia, cosa per cui ha lasciato la polizia ma, cosa ancor più grave, deve vedersela con un terribile serial killer che circola per Londra e si “diverte” parecchio a seminare morte.E cosa c’è di peggio di un criminale che ride di gusto
compiendo le sue nefandezze? Ne sa qualcosa un certo Bruce Wayne ma questa è un’altra
storia...
Cominciato nel febbraio 2020 (curiosamente pochi giorni
prima dell’inizio della pandemia COVID_19) il ciclo Dylan Dog 666 si è concluso
a fine giugno terminando il rito di passaggio del personaggio di Dylan Dog.
Non sto parlando di un ciclo che è obbligatorio leggere o
conoscere per capire meglio la costruzione del personaggio ma per me è
piuttosto un modo per dare alle pubblicazioni una ventata di modernità
necessaria per rendere il tutto più aderente al contesto in cui viviamo oggi.
Se poi questo pagherà lo sapremo solo dando tempo al tempo.
E all’orrore...
Per ora è tutto, buona vita gente
Come ho scritto anche nel mio blog, a me questo ciclo non mi ha convinto del tutto. O meglio... mi sarei aspettato una chiusura meno scontata e scritta meglio. Per il resto, anche dopo il ciclo della Meteora (che mi è piaciuto ancor meno), direi di preferire di gran lunga gli episodi autoconclusivi. Vedremo i prossimi 2 numeri cosa ci riserveranno...
RispondiEliminaSi, il finale mi è sembrato abbastanza sbrigativo. Vedremo. Dopo questo ciclo io ricominceró il grande recupero degli albi vecchi che non ho ancora letto, per i nuovi ci sarà tutto il tempo.
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