CATTIVI? NO.PEGGIO.
Ci sono tantissimi storie di personaggi negativi che
intercettano il mondo del cinema e delle serie TV, così al volo mi viene da
pensare a Breaking Bad, The Shield, I Soprano oppure ai film RocknRolla e The
Snatch di Guy Ritchie: poche cose attirano di più l’attenzione rispetto al
feticismo nei confronti del cattivo. Se ci pensate bene, che cos’è una storia
se non c’è un bel cattivo a fare da antagonista al personaggio principale.
Senza cattivi non esisterebbero i cinecomics, i polizieschi,
molti thriller e forse la realtà cinematografica sarebbe ancora più irreale di
quanto non le gli sia consentito di essere.
Eppure anche se vuoi raccontare la cattiveria dei limiti te
li devi porre perché nessuno è cattivo per il gusto di esserlo, ma piuttosto
sono gli scopi e ciò che si sceglie di fare per raggiungerli a fare la
differenza. In quest’ottica se un poliziotto agisce fuori dalle regole per
aiutare la famiglia, ma poi si lascia prendere la mano, se un boss della
malavita organizzata sceglie di essere violento per scacciare quel briciolo di
umanità che sorge in lui, se il sottobosco ombroso dove la luce della legge non
arriva crea dei veri e propri mostri che in quell’habitat sono divinità: ha
senso parlare di cattiveria come assoluto o si deve contestualizzare?
Io opterei per la seconda.
I Care A Lot è un film del 2020 scritto e diretto da J. Blakeson e incentrato sul tema della cattiveria, della spietatezza, della
sopravvivenza a tutti i costi con tanto di metafore trite e ritrite su squali e
pesci.
Marla Grayson (Rosamund Pyke) è una tutrice legale per
anziani. Quando le famiglie dei poveri vecchietti non possono o non vogliono
prendersi cura di loro, lei si fa assegnare la procura da un tribunale e a quel
punto amministra tutta la vita del suo assistito, proprietà e pecunia compresi.
Il suo potere, in questa veste, è enorme e le ha permesso di creare un piccolo
impero economico. Marla è una di quelle persone disposte a tutto per emergere e
che per non guardare in faccia lo schifo di persona che sono indugiano a
raccontarsi storie di squali che mangiano pesci piccoli, di scelte obbligate
dalla società e via blaterando. In realtà, Marla è una truffatrice che accumula
ricchezze approfittando di poveri anziani e famiglie disattente.
Purtroppo per lei, però, quando prende di mira quella che
sembra essere una ricca donna d’affari in pensione, e crede di aver fatto il
colpaccio della vita, finisce per essere coinvolta in un gioco pericolosissimo
dove gli squali mordono e dilaniano senza pietà: la vecchia, infatti, è la
madre di un boss della mafia russa (Peter Dinklage) potentissimo e facoltoso.
I Care A Lot è un’idillio di soprusi, cattiverie e manie di grandezza in cui non si riesce a distinguere quale personaggio sia più negativo, ma già così sarebbe riduttivo della sensazione che rimanda. In realtà quello che mi è arrivata è stata una sensazione di rabbia. Almeno abbiate la decenza – pensavo – di ammettere che fate quello che fate perché vi piacciono potere e soldi e smettetela con questa retorica velenosa del saper sgomitare per venire a galla poiché – ritengo - che se per essere qualcuno tu debba mettere i piedi in testa a qualcun altro, sfruttarlo e rovinargli la vita allora vuol dire che non hai altre qualità oltre a quella di essere un violento. Un nessuno violento.
Se l’idea del film era di indignare lo spettatore allora il film è riuscitissimo.
Guardate pure I Care A Lot, ma non prendetevela con me se
alla fine sarete nervosi e incazzati.
I miei voti:
Storia: 6
Personaggi: 7
Tematica: 4
Effetto Sorpresa: 6,5
Tecnica: 6,5
Media: 6
E per ora è tutto gente, buona vita.
Un film che ho apprezzato abbastanza per le tematiche che hai riportato perfettamente (e bravo con le menzioni fatte nel catenaccio dell'articolo). Non è un film malvagio, anzi il cast non è nemmeno tanto male. La pellicola forse ha proprio lo scopo di far arrabbiare lo spettatore come dici alla fine, magari insegna anche qualcosa. Poi, come ti dicevo prima, lei è qualcosa di meraviglioso. Può recitare anche male, ma la Pyke ti lascia qualcosa perché ha un'espressività molto singolare.
RispondiEliminaIn effetti Pyke sovrasta tutti in questo film, anche un vecchio volpone come Dinklage.
EliminaHo iniziato a vederlo e mi ha intrigato, ci ho trovato solo un po' troppe parolacce gratuite. Ma forse ne comprenderò il senso più avanti.
RispondiEliminaEppoi datte una calmata che sto vedendo tutta la roba che consigli.. uff.. vabbe' che sto in pensione.. ma c'ho una vita! ahahah
mica devi vedere tutto in una volta. Fai una lista, come faccio io :-)
EliminaLa Pike ha appena vinto il Golden Globe, ma con un personaggio del genere era "facile". Film sicuramente originale, alla fine non c'è nessuno con cui puoi parteggiare, cioè non vorrai mica parteggiare per un boss russo che traffica ragazze?
RispondiEliminaAssolutamente no. Infatti l'aspetto più pesante emotivamente di questo film è proprio questo.
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