UN CLASSICO SCI-FI
Se pronunci oggi il nome del regista James Cameron in una
discussione sul cinema sono tutti pronti a dire la propria sul rapporto che
hanno con i lavori del suddetto, ma se ne pronunciavi il nome nel 1984 forse ti
avrebbero guardato con un misto di curiosità e scetticismo.
Specie perché la grandezza di una carriera si realizza grazie al lavoro lento e
inesorabile del fattore invecchiamento.
E questo vale anche per i film.
Nel bene quanto nel male perché un film può essere grande per i suoi pregi ma, anche per i suoi difetti, o nonostante i suoi difetti.
Io nel 1984 su Cameron non potevo dire proprio nulla visto
che nell’autunno di quell’anno, quando Terminator ha sbancato al botteghino
lanciando la carriera di Cameron e di Schwarzy, io non avevo ancora compiuto un
anno.
Oggi invece, essendo invecchiato di pari passo al film, ed avendo acquisito il
dono senile dello sproloquio a prescindere posso parlarne e chiedermi: com’è
invecchiato Terminator?
Per me il film Terminator ha due cuori.
Il primo cuore, palpitante, è rappresentato dalla trama
della storia. Un guerriero difensore dell’umanità mandato indietro nel tempo
per modificare il futuro ed impedire l’assassinio di un personaggio chiave. Una
trama molto sci-fi che anche nel 2021, dopo che le abbiamo praticamente viste
tutte, ha ancora il suo perché. Certo, l’idea che modificare un evento nel
passato abbia una conseguenza diretta nel futuro unita all’idea che il tempo
sia qualcosa che scorra in un unica direzione cozza violentemente e
drammaticamente con le mie conoscenze di fisica moderna, ma tant’è che se mi
metti Terminator in TV scordo di essere un tutor e ridivento un dodicenne con la
bava alla bocca.
Il secondo cuore, sanguinante, è rappresentato da quanto
possano essere invecchiati male gli effetti speciali che dominano la seconda
parte del film. Io ho individuato un momento topico del film prima del quale c’è
il paradiso e dopo il quale si scende all’inferno. Il momento è quello in cui
il Terminator viene ferito e si rattoppa l’occhio davanti a uno specchio.
Quella scena per me vale tutto il film e mi permette quasi di scordare quanto
oggi sia ridicola la tecnica dello stop-motion con cui è stato animato il cyborg
nella scena finale. Una cosa veramente al limite dell’inguardabile oggi.
Eppure Terminator è un film che salvo. Eccezion fatta per la
parte finale, tre quarti di film sono ancora una bomba oggi quanto lo erano nel
1984.
Ad averne..
E per ora è tutto gente, buona vita a voi e lunga vita a
Sarah Connor!
Io penso che anche proprio queste scene così invecchiate male... sono parte dell'anima di film del genere. Tendo a penalizzare maggiormente, per motivi analoghi, ben altre opere.
RispondiEliminaW Terminator, specie il 2.
Moz-
Terminator 2 è un capolavoro
Elimina"e mi permette quasi di scordare quanto oggi sia ridicola la tecnica dello stop-motion con cui è stato animato il cyborg nella scena finale."
RispondiEliminaMa non diciamo puttanate che quella scena piscia in testa ai gattaci blu rognosai dello stesso Cameron, tecnica a passo uno TUTTA LA VITA, e quella scena è fatta BENISSIMO ed è BELLISSIMA ancora oggi, senza se e senza ma! Anche perchè i movimenti un pò scattosi danno l'idea di un VERO scheletro cibernetico di acciaio pesante, ridicolo sarebbe vederlo in quell'oscena computer grafica a fare balzi e piroette manco fosse un acrobata del circo Orfei!
Potevi anche esprimere la tua idea in modo meno maleducato e in quel caso avremmo potuto anche confrontarci civilmente. Invece hai optato per le parolacce gratuite e offensive nascondendoti dietro al dito dell'anonimato quindi non ha senso risponderti sui contenuti.
EliminaTerminator è sempre attuale.
RispondiEliminaProbabilmente si
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