Elementare, Mr Holmes...


Uno Sherlock Holmes così non l'avevo mai visto e nemmeno immaginato: senza l'aura di mito che circonda il celebre investigatore di Baker Street (anche se in realtà....piccolo spoiler...no vabbé no) si vede un uomo, appesantito dagli anni e dai ricordi, che combatte contro l'amnesia senile una battaglia che sembra persa sin dall'inizio.

Ormai novantenne, confinato in un'amena regione della Cornovaglia, Sherlock Holmes ricorda, sempre meno e non senza una certa malinconia, le avventure vissute insieme a John Watson e al fratello Mycroft scomparsi ormai da tempo. Ma si strugge per un caso che non è riuscito a risolvere. L'unico nella sua quasi infinita e brillante carriera.


Mr Holmes è un film che racconta benissimo se stesso. Bill Condon riesce a dare la sua interpretazione dell'investigatore inglese ridandogli quello che gli spetta di diritto: un po' di umanità. E' la storia di un uomo che, svestito il manto della fama cucitogli addosso dall'amico di mille avventure con i suoi romanzi, impara in pochi mesi tutto quello che non aveva capito per un'intera vita. Impara che l'arguzia non può essere amicizia e che l'intelletto non può essere amore. Sherlock si aggrappa a qualsiasi speranza pur di ingannare il tempo tiranno che oltre a privarlo della gioventù e degli affetti, gli sta portando via anche la memoria. Quel che rimane di una persona brillante è un vecchio insopportabile persino per la sua governante. Ma è una persona vera, non una maschera: il film non pretende di essere spettacolare e di fatto non lo è perché non servono le esagerazioni action di Guy Ritchie o la sagacia maleducata di Benedict Cumberbatch per raccontare Sherlock Holmes uomo invece di Sherlock Holmes personaggio.

L'interpretazione di Ian McKellen merita una menzione particolare. L'attore britannico è principalmente conosciuto per aver interpretato, tra l'altro magistralmente, l'istaro Gandalf (istaro vuol dire...ehm..beccatevi sta nerdata gratuita) e Magneto nella serie infinita di stronz...schif...film sugli X-Men. Pochi invece sanno che un giovane McKellen mosse i suoi primi passi nella scuola teatrale di Stratford-upon-Avon, la città che diede i natali a William Shakespeare, e che la sua carriera teatrale è legata proprio al grande poeta inglese. Al cinema McKellen arriva dopo aver calcato i palchi teatrali per oltre un decennio e curiosamente il primo ruolo di successo lo raggiunge grazie a un film di Condon: Gods and Monsters (in Italia Dei e Demoni...boh) che racconta gli ultimi anni di vita del regista James Whale prima del suicidio.

L'Holmes di McKellen è praticamente perfetto. A tratti sembra il vecchietto insopportabile che rompe le scatole agli operai dei cantieri o che ti assilla con la storia della sua vita ma in altri momenti diventa il nonno amorevole che racconta con la meraviglia negli occhi le storie che ha vissuto. Gli occhi cisposi, il naso perennemente arrossato e l'andatura incerta raccontano il personaggio meglio di qualunque soluzione registica; la lingua che si impasta, i ricordi che svaniscono e la rabbia che sale agli occhi invece rappresentano il canto del cigno di un animo che non ne vuole sapere di piegarsi all'inesorabile morsa del tempo.

Mr.Holmes è un film elegante diretto con una mano delicata che dimostra rispetto per la grandezza artistica del personaggio che vuole raccontare ma che allo stesso tempo lascia all'attore protagonista tutto lo spazio per fare la sua magia. Alla fine, chi è cresciuto coi romanzi di Sherlock Holmes troverà in un certo senso commovente vedere che il proprio beniamino non è poi così immune agli errori e inattaccabile dal tempo che passa. Il film dona a Sherlock Holmes un'aura di credibilità che gli era stata, fino ad oggi, colpevolmente tolta dallo showbiz.

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