Ho visto Harry Potter a 35 anni suonati ...





... e mi è piaciuto un sacco!



Se per me è stato importante DragonBall, anime con cui sono cresciuto, per molti altri sarà stato importante Harry Potter, saga famosissima che ho sempre schivato e non so perché. Schivato fino a qualche settimana fa quando, armato di curiosità e determinazione, ho deciso di recuperare l’intera saga cinematografica in attesa che mi venga voglia di leggere i romanzi.

Ebbene, si. La saga di Harry Potter mi è piaciuta.

Riassumendo in pochi termini ...

I punti di forza sono la profondità del personaggio di Harry e la sua correlazione con il villain Voldemort, l’ambientazione metà magica e metà reale e la costruzione della vicenda con tutti i colpi di scena. Punti negativi, secondo me, sono invece l’eccessiva lunghezza di alcuni capitoli, la decisione di dividere l’ultimo atto in due film e l’aver lasciato in sospeso diversi discorsi dimenticandosi poi di chiuderli. O almeno questa è stata la mia sensazione.



DISCLAIMER: prima che qualcuno bene informato se ne accorga, la saga di Harry Potter è stranamente simile a quella dell’apprendista mago Ged ne Le Cronache di Earthsea della scrittrice Ursula Le Guin, trasposto in I Racconti di Terramare di Goro Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli. Ci tenevo a sottolineare questa curiosa somiglianza.

Harry Potter vs Voldemort

Fortissima l’idea di creare un legame tra il protagonista Harry e il suo antagonista Voldemort e la cosa che più ho apprezzato è che si tratta di un legame che fa riflettere molto sulla dicotomia bene/male e sul rapporto che lega queste due categorie. Non so se l’idea fosse proprio questa, ma mi piace pensare che sotto sotto il messaggio che doveva passare era questo: nessuno è completamente buono così come nessuno è completamente malvagio. 

Si tratta di una scelta fatta per un motivo ben specifico e che comporta delle conseguenze. Harry sceglie la parte buona nonostante la sua vita sia stata funestata dalla disgrazia dei suoi genitori, sia ospite di parenti insopportabili e sia l’oggetto dell’odio di Draco Malfoy e dei suoi sgherri. Anche Voldemort ha avuto una vita piena di difficoltà ma ha scelto di servirsi dei suoi poteri per fare del male agli altri e vendicarsi.

Realtà babbana/luoghi magici

L’altro connubio interessante è quello tra realtà e magia. Qui la Rowling ha fatto un vero e proprio capolavoro. La vicenda è ambientata in un mondo realistico in cui esiste la magia ma solo a pochi è consentito vederne gli effetti e ad ancor meno persone è concesso il privilegio di poter praticare le proprie arti magiche in pubblico. 

Anzi, in questo senso c’è proprio un’istituzione – il Ministero della Magia – che detta le regole dei rapporti tra maghi e babbani. E alcune sfumature di questo rapporto sfociano nelle tematiche dell'inclusività, della tolleranza e dell’accettazione del diverso. Tra maghi e babbani, infatti, ci sono i mezzosangue nati da un genitore con poteri magici e un genitore babbano. Ed è proprio in questa sfaccettatura che la storia ha il suo picco di potenza narrativa: Hermione è una babbana e quindi viene discriminata con sdegno ma, allo stesso tempo, è una maga molto più dotata e preparata di molti purosangue. Il messaggio? Conta la bravura, non la categoria in cui la società ti colloca.

La vicenda



Quella che nei primi film appare come una favoletta fantasy in realtà poi diventa una complessa vicenda con tantissime storyline secondarie che si intrecciano con quella principale. 

Sono tanti i colpi di scena, alcuni annunciati e altri molto meno, e sebbene il canovaccio narrativo del predestinato che deve sconfiggere il malvagio nemico sia, anche in questo caso, rispettato, c’è stato il coraggio di inserire un elemento di differenza impersonato dal personaggio di Neville Longbottom (in Italia Neville Paciock).

Troppo lungo!



Se proprio devo fare un appunto alla saga di Harry Potter, versione cinematografica, posso dire che le lunghezze, di ogni singolo film e della saga in generale, mi sono sembrate eccessive. Per quanto i film siano stati piacevoli tecnicamente e le sceneggiature avvincenti mi sono ritrovato a chiedermi perché in determinati passaggi il brodo sia stato allungato così tanto.

Infine, ma questa può essere - ripeto - solo una mia sensazione, ho avuto l'impressione che non tutto sia stato spiegato a dovere. In questo senso fatico a isolare un momento specifico ma alla fine di tutti i film mi facevo ancora delle domande e mi chiedevo quando fossero stati spiegati alcuni passaggi fondamentali della trama.


Tutto sommato, però, Harry Potter mi è piaciuto molto. Mi sono ritrovato piacevolmente coinvolto in una storia che mi ha avvinto, mi ha fatto fare supposizioni e ha soddisfatto le aspettative.

Buona vita a tutti, maghi o babbani che siate

Commenti

  1. Condivido le tue perplessità: nei libri qualcosa in più viene spiegata, ma è vero che si ha la sensazione di una vaga incompletezza.
    Forse era anche questo il volere dell'autrice (penso ad esempio ai fratelli Duffer di Stranger Things, che hanno dichiarato di non voler spiegare proprio tutto-tutto di una certa questione).
    Comunque, HP è ormai un cult seminale, opera formativa per la nuova generazione.
    Mi aspetto prima o poi una serie tv articolatissima :)

    Moz-

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    1. L’idea della serie TV è molto suggestiva. Pensa a quante sottotrame si potrebbero dipanare

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  2. Babbano please.
    Magari fossi un mago..��
    Io ho visto il primo Harry Potter al Cinema .
    A 32 anni nel 2001.
    Dopo il secondo film ho lasciato perdere ...non ricordo perché allora mi stancai.
    Li ho presi da poco in DVD , tutti a prezzo scontato.
    Recuperarli dopo tutti questi anni e rivederli mi ha fatto piacere.
    La saga inizia “solare” come ricordavo e termina cupa dal quinto episodio mi sembra.
    Divertente notare come l’unico meno cresciuto fisicamente a mio avviso sia proprio il protagonista.
    Sulla lunghezza dei vari episodi ...vuoi mettere Il signore degli anelli a confronto?
    I libri di Harry Potter li sta leggendo mia moglie...e mi dice che sono molto più completi e avvincenti dei relativi film.
    Forse le risposte che non trovi nei film ci stanno tutte nei romanzi ( tutte no ..ho letto ora il commento di Moz��) .
    Complimenti per l’analisi che hai fatto con questo bel post.
    Ciao

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    1. Grazie per i complimenti e per il consiglio sui romanzi. Credo che a breve mi ci butteró. Riguardo a Il signore degli anelli hai pienamente ragione: considera anche che se avessero dovuto trasporre l’intera opera come nel romanzo ci sarebbero volute il triplo delle ore.

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