Storytelling&Blogging: perché no?




Raccontare e bloggare 

Dicono che Omero fosse cieco, che Guglielmo Tell centrasse una mela posta sulla testa del figlio a decine di metri di distanza, che Newton abbia scoperto la gravità perché gli è caduta in testa una mela.

Corrispondono al vero questi aneddoti? E chi le ha diffuse queste notizie?

Fonti e veridicità sono requisiti essenziali di qualunque contenuto ai quali, compatibilmente con i nostri tempi fatti di valori fluidi, dobbiamo aggiungere la capacità di venire a galla nell'infinito calderone di notizie offerte dal mondo circostante. Un contenuto costruito in maniera dinamica raggiunge la superficie meglio di uno creato senza cognizione di causa.

E’ necessario quindi lavorare sul contenuto ma anche sulla forma. Lo scrittore Enrico Brizzi – autore verso il quale pago un debito di riconoscenza per il romanzo Jack Frusciante è uscito dal gruppo – sostiene che la forma e il contenuto coincidono. Ciò che raccontate e come lo raccontate non sono dimensioni strettamente correlate, sono esattamente la stessa cosa.

L’arte di lavorare su forma e contenuto si chiama storytelling e – secondo alcuni studiosi – esiste sin dai tempi più remoti, sin da quando gli uomini primitivi raccontavano le loro storie decorando le pareti delle caverne. C’è anche un articolo che se vi va di leggere amplia questo concetto. QUI.

E che cos’è il blogging se non una costante opera di storytelling?

Siamo cervelli antichi in un mondo hi-tech – sostengono due eminenti studiosi – vale a dire esseri che rispondono al bisogno fondamentale di alimentarsi ma in questo caso non parliamo di cibo bensì di informazioni. Siamo instancabilmente alla ricerca di nuove informazioni per nutrire la nostra mente. 

Quando ribalti il paradigma, quando da consumatore diventi creatore di contenuti su un blog, cosa succede?

Per esperienza diretta succede che se non lavori sulla forma, se non adatti il contenuto al contesto in cui ne parli, quel contenuto affonda come un pezzo di ferro nel mare delle informazioni; per farlo venire a galla devi tagliuzzare qua e là, acchittare su e giù rispettando il tuo codice etico cercando di essere quanto più coerente e intellettualmente onesto possibile facendo si di rendere vero che la forma e il contenuto, alla fine, coincidono e che questo rappresenta la tua forza narrattiva, il tuo kung-fu comunicativo, il tuo storytelling. 

Cueva de las manos (Argentina)
Cueva de las manos (Argentina)


Forse, stiamo ancora decorando la nostra caverna solo che invece di pareti di pietra abbiamo una pagina web.

E, per ora, questo è tutto gente

Buona vita

Commenti

  1. Assolutamente d'accordo.
    Per me il blogging È storytelling. Non potrebbe essere diversamente.
    Al di là dell'adattarsi al contesto (dovrebbe essere fatto sempre, perché significa CAPIRE dove ci si trova, COSA si può fare ecc...) lo storytelling è fondamentale pr avere coesione, voce, personalità e, se va bene, anche un pubblico che vuole ascoltare la tua storia. :)

    Moz-

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