Un film complesso
Poche volte rimango basito di fronte a un film al punto di
non riuscire a parlarne in modo obiettivo senza aver fatto uno sforzo
considerevole: Sto pensando di finirla qui mi ha abbandonato in territori oscuri
della mia mente in cui fatico a muovermi con coerenza.
Partiamo dalle cose facili: Sto pensando di finirla qui è un
film originale Netflix, diretto e sceneggiato da Charlie Kaufman, alla sua
terza prova dietro la macchina da presa dopo Synecdoche, New York e Anomalisa.
Parliamo di un regista e sceneggiatore che ha sempre flirtato pesante con
l’onirico, il surreale e il visionario (Essere John Malkovich, Il ladro di
orchidee, Human Nature, Eternal Sunshine Of The Spotless Mind) e infatti Sto
pensando di finirla qui – in originale I’m Thinking Of Ending Things – segue
perfettamente la regola aggiungendo una nuova tematica: la destrutturazione
della storia.
C’è una coppia che affronta un viaggio in macchina in mezzo
a una tormenta per andare a trovare la famiglia di lui e presentarla a lei.
Dalle informazioni che lui ci da, pare che i suoi genitori non stiano proprio
bene ma non sappiamo quale sia il problema finché non arrivano nella fattoria
sperduta dove vivono. E lì capiamo che non stiamo vedendo un film normale. In
ogni caso, il tema portante è che lei continua a pensare di finirla qui, di
interrompere la relazione nonostante le belle parole che spende su di lui.
Il fatto che non vi abbia detto i nomi dei protagonisti è
voluto e si può capire solo guardando il film.
Già i dialoghi del viaggio in macchina, le angolazioni delle
inquadrature dei due e l’atteggiamento che hanno uno nei confronti dell’altro
ci fanno sospettare qualcosa, ma le scene nella fattoria non lasciano spazio a
dubbi sul fatto che questo film sarà una vera sfida per la nostra mente. Ho
individuato una chiave di lettura che mi ha permesso di dar un ordine logico a
quello che ho visto: un lungo flusso di coscienza totalmente destrutturato,
fatto a pezzi che ciascun spettatore può rimettere a posto nell'ordine che
preferisce dandosi la spiegazione che ritiene più adeguata. La dimensione di riferimento è quella del sogno per cui la successione temporale degli eventi e gli eventi stessi assumono contorni lattiginosi.
Il film, comunque, si poggia anche sulla bravura della protagonista femminile (Jessie Buckley), del ragazzo (Jesse Plemons) e soprattutto su una grande interpretazione di Toni Collette. E sarebbe ingiusto non dare merito a David Thewlis di aver fatto un lavoro egregio con il suo personaggio.
Sto pensando di finirla qui è un film che può sgomentare e che potrebbe facilmente non piacere perché è un prodotto molto lontano rispetto alla media delle cose che capita di vedere sul grande e sul piccolo schermo. Non sei solo spettatore ma anche una componente attiva dell'opera e in quanto tale quello che pensi influisce su come il film colpisce la tua percezione.
Per quanto mi riguarda, dopo una profonda e lunga riflessione ammetto che questo film sia, sotto molti punti di vista, l'opera più interessante che mi sia capitato di vedere da qualche mese a questa parte. Eppure,il film rimane inafferrabile, due ore e mezza di scene a cui cerchi di dare un ordine logico o una spiegazione facendo non poca fatica. Signor Kaufman, che cosa voleva dirci con questo film?
E con questo dubbio vi dico che per ora è tutto,
buona vita
Un film criptico quindi..non è propriamente il mio genere, anche se ho adorato "Donnie Darko", ad esempio :D
RispondiEliminaEcco, già Donnie Darko è un tantino più semplice da capire.
EliminaCioè, quindi ci sono delle scene che non sono "nell'ordine giusto"e che vanno ricostruite, e la mia ricostruzione può essere diversa dalla tua?
RispondiEliminaDiciamo che potresti cogliere una chiave di lettura diversa dalla mia e inanellare le scene in modo diverso ma alla fine credo che arriveremmo alla stessa conclusione
EliminaNon è male perdersi così in un film ogni tanto no? Ero curioso del tuo parere grazie per il post ;-) Cheers
RispondiEliminaAssolutamente. Secondo me ogni 10 film visti uno dovrebbe essere così per elevare la percezione e il senso critico degli spettatori.
EliminaIn realtà su questo film credo ci ritornerò su con un'analisi più approfondita maturata insieme a una mia amica psicologa che,tra l'altro, me l'ha consigliato per prima.
Beh, un po' di curiosità -anzi molta- me l'hai messa.
RispondiEliminaA partire dal fatto del nome dei protagonisti... Interessante... :o
Moz-
La curiosità è l'approccio giusto per goderselo. Per il resto, buona fortuna!
EliminaSpero di riuscire a vederlo quanto prima. Hai messo molta curiosità anche a me.
RispondiEliminaNe potrebbe nascere un bel confronto di idee
Elimina