DEEPFAKE E NUOVE FRONTIERE DEL BULLISMO

 




COME NE VENIAMO FUORI?

 

Più passa il tempo, più gli anni sulle mie spalle aumentano, più cerco di capire quello che c’è là fuori e più mi convinco che il fatto che la razza umana sia riuscita a imporsi su tutte quelle del pianeta sia un miracolo straordinario. Noah Yuval Harari l’ha chiamata rivoluzione del pensiero, per me che sono molto meno preparato di lui è solo una gigantesca botta di culo.

Il fatto è che facciamo di tutto per candidarci all’estinzione e non sto parlando di inquinamento, cambiamento climatico o oltre realtà importantissime, ma di comportamento.

L’anno scorso, in occasione della liberazione di Silvia Romano, ho avuto una discussione con alcuni amici sui fotomontaggi che ritraevano la ragazza in pose porno. Personalmente, e lo dico senza alcuna pretesa di essere politicamente corretto, quelle foto mi hanno fatto schifo. Per tutta una serie di motivi che non sto qui a spiegare. Siccome mi hanno fatto profondamente schifo ho invitato ti miei amici a non mandarmele nemmeno se pensavano fosse stata una cosa divertente perché per me non lo era.

La cosa che mi urta profondamente di un fotomontaggio è che per me si tratta di un’offesa contro la persona, vilipendio della sua immagine e il fatto che spesso ciò sia fatto con leggerezza spacciandolo per una cosa goliardica, normale, quasi automatica e imprescindibile dal comportamento dell’utente medio mi manda ai matti e non mi impegno nemmeno ad accettarla come verità inconfutabile.

Il mondo delle tecnologie è straordinariamente veloce così oggi un fotomontaggio è quasi un metodo obsoleto per trasmettere un certo tipo di idea, oggi ci sono i meme che fanno quasi la stessa cosa, nel bene e nel male, ma se la memetica (ho imparato che esiste questa disciplina nel variegato mondo della scienza della comunicazione digitale) è un territorio completamente esplorato lo stesso non si può dire per quello del deepfake.

I deepfake sono una delle ultime frontiere per quanto riguarda l’uso dell’intelligenza artificiale adattativa, quella cioè che impara mentre svolge il suo lavoro. In pratica, prendi la foto o il video di una persona e con un software o un app gli appiccicchi addosso la faccia di qualcun altro in modo da fargli dire quello che vuoi e in certi casi fargli anche fare quello che vuoi.



Che figata, eh! Certo, pensate al realismo dei videogiochi del futuro o degli effetti speciali al cinema, ma pensate anche agli aspetti negativi che purtroppo, per quello che dicevo a inizio post, finiscono sempre per essere distintivi del nostro modo di stare al mondo. Avvelenare, distorcere l’idea e l’utilizzo, edulcorare qualsiasi cosa per dare sfogo ai nostri istinti più beceri.

Pennsylvania, marzo 2020. Un anno fa. Mentre in Italia cantavamo dai balconi e mettevamo striscioni con su scritto #andràtuttobene dall’altra parte dell’Oceano Atlantico accadeva questo.

L’allenatore della squadra delle cheerleader dei Victory Vipers di Philadelphia riceve un paio di video sul suo cellulare. In questi video appaiono le ragazze che lui allena mentre sono intente a fumare, bere e ad avere rapporti sessuali con ragazzi. Scatta subito l’espulsione dalla squadra per le ragazze coinvolte perché hanno agito in aperta violazione delle regole della squadra. Ma non finisce qui poiché sui telefoni delle ragazze arrivano messaggi minatori, oscenità, minacce e perfino inviti al suicidio. Una delle ragazze si confessa con la madre che a sua volta avvisa la polizia. Tempo qualche settimana e le denunce si accumulano sulla scrivania dell’ufficio di zona e passano ancora pochi giorni prima che si scopra che a mandare i video è Raffaella Spone, madre di una delle compagne di squadra delle ragazze. La donna ha usato una app per modificare i volti di alcune donne sovrapponendo quelli delle ragazze: tutto per favorire la carriera della figlia nella squadra. Spone è stata arrestata e adesso è in attesa del processo in cui dovrà rispondere di numerose accuse tra cui la creazione di materiale pedopornografico con la tecnica del deepfake (le ragazze sono tutte minorenni) e istigazione al suicidio.

Per che cosa? Per far vincere alla figlia le sue battaglie senza combatterle. Ci può essere un motivo più futile, imbecille e sconsiderato?

Un genitore che si sostituisce al figlio combattendo le sue battaglie è già una cosa che ha un peso considerevole nella crescita, ma un genitore che fa una cosa del genere ai figli di altri genitori è una persona insensibile, sociopatica e da tenere sotto osservazione stretta.

E se nessuno avesse denunciato il fatto? Se una ragazza si fosse uccisa veramente per la vergogna?

Perché non si può pensare alle conseguenze prima di fare una cavolata del genere?

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E per ora è tutto gente,

buona vita

Commenti

  1. Il tema è complesso, una volta un mio conoscente disse che Internet e i social in particolare avevano sdoganato l'imbecillità, nel senso che avevano dato i mezzi per fare più danni a gente che fino a qualche anno prima si sarebbe limitata ad invettive nei bar peggiori di Caracas ( o Canicattì). Ovivamente internet, i social e la tecnologia permettono anche tante cose belle, però è indubbio che il problema esiste. Altro problema è che le leggi, le normative fanno sempre fatica a star dietro a tutti questi cambiamenti. Non ultima cosa, qualche giorno fa parlando con un mio conoscente a proposito di tutta una serie di attacchi fake contro la Boldrini, attacchi che entrambi condannavamo, riflettevamo sconsolati sul come nel corso dei decenni corpi come la Polizia Postale fossero state sempre più depauperate di mezzi e di finanziamenti, cosa questa che gli impedisce di poter fare al meglio il proprio lavoro.
    Triste ma è così.

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    1. Hai colto nel segno: è una giungla in cui si muovono bestie feroci.
      Mi chiedo: è la tecnologia che offre fin troppe possibilità di esprimere il marcio (un po' come sostenevano gli autori di fantascienza qualche decennio fa) oppure è la razza umana che riesce a cogliere sempre la possibilità di mostrare il peggio di se stessa?

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  2. Che amarezza.
    La storia che hai raccontato è l'esempio lampante della disfatta dell'umanità.
    Questa donna non è neppure degna di essere definita madre, poiché offende tutte noi che ogni giorno insegniamo ai nostri figli i veri valori della vita, nonché ad impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi, senza sotterfugi.

    Quanto al deep fake, mi fa molta paura. Lo vedo a Striscia la Notizia, mentre mandano in onda video esilaranti su Mara Venier o Andrea Pirlo, ben precisando che si tratti di falsi, ma sono così realistici che non oso immaginare cosa accadrebbe se i protagonisti fossero persone comuni (come le minorenni del tuo racconto).
    È aberrante. Pericoloso e aberrante. Non ci resta che pregare che il fenomeno non ci tocchi mai in prima persona.

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    1. Rispondo ai tue due temi.

      A madri che si comportano come questa signora andrebbe interdetta la possibilità di educare i figli senza una supervisione. Al di là dell'ovvio messaggio sbagliato che ha trasmesso alla figlia e ai discorsi sul farcela con le proprie forze e qualità, qui siamo di fronte a una persona profondamente disturbata che non riesce a cogliere i rapporti di causa ed effetto tra le azioni. Mia madre ha sempre detto che una madre che fa del male ai figli delle altre madri non è un granché di genitore.

      Sul deepfake. Secondo me Striscia la notizia sta dimostrando come un uso becero, inconsapevole e puramente indirizzato al divertimento di bassa lega della tecnologia sia un pericolo per la società. Dietro a una tecnologia c'è idea, lavoro e progettualità e pensare che tutto ciò venga usato da una trasmissione ridicola indirizzata a una certa frangia della popolazione che sta al livello sub-culturale e con problemi cognitivi considerevoli mi fa orrore.
      Io lo avrei chiuso da tempo quel diffusore di ignoranza.

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    2. Per me è già riprovevole quello che fa Striscia La Notizia, figuriamoci usare fotomontaggi per uso sessuale o per commettere reati.
      Veramente, facciamo uso di tecnologie per fare un salto mostruoso all'indietro.

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    3. Esatto. Invece di andare avanti

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  3. Certo che quella tecnologia fa veramente paura..potrebbero benissimo usarla per farne video ricattatori o per rovinare qualcuno, vedi quello che è successo negli Stati Uniti..e ci vuole veramente occhio per riconoscere un video "taroccato"

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    1. Molta paura. Esattamente come la polvere da sparo secoli fa

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  4. È qualcosa di agghiacciante.
    L’uso che si può farne se cadesse in mani sbagliate.
    Penso alle vittime del cyberbullismo.
    Spero possano trovare il modo di regolamentarlo questo software.
    Però anche senza arrivare a taroccare le foto penso a quello che una coppia di genitori nel 2006 è riuscita a fare ad una ragazzina del Missouri.
    Hanno inventato un profilo falso di un ragazzo per far innamorare una ragazzina ,amica della loro figlia, di tredici anni.
    Hanno insieme progettato uno scherzo che ha portato sta ragazzina al suicidio.
    Tremendo

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    1. Quando gli adulti sono molto più scemi dei ragazzi. Hai ragione: ci vuole un sistema di leggi che regolamenti l'utilizzo di questa tecnologia. Per esempio, se a Striscia la notizia fanno il deepfake su un politico, questi può denunciarli? Lo posso fare io, semplice cittadino, se lo fanno a me? Oppure possono bullizzarci a loro piacimento?

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  5. È vero, avevo letto questa storia e ne rimasi sconvolto. Io penso che il deepfake sia una tecnologia (se così si può definire) che non avrebbe mai dovuto mettere piede sulla terra. Ovviamente, il problema sta sempre nel fatto che ogni strumento è reso pericoloso da chi lo usa in maniera sconsiderata. Il Deepfake forse è nato per scopi ludici ma alla fine sappiamo cosa ha generato nel mondo del contenuti hot. La donna che ha utilizzato l'app per favorire la figlia ha compiuto un atto meschino, come coloro che diffondo questi materiale in giro per il web. I fotomontaggi e i videomontaggi sono sempre esistiti ma qui parliamo di qualcosa di molto più pericoloso e di pericolosamente estremo!

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    1. Infatti rilasciare questa tecnologia al pubblico se da un lato permette di migliorarla sempre di più dall'altro comporta dei pericoli come quelli di cui stiamo parlando

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  6. Non c'è neanche bisogno di fakes per sapere quanto siamo scemi: E' recente la storia del ragazzo che ha mandato in rete le foto della ex (insegnante) causandole perdita del posto di lavoro e una campagna vergognosa contro.
    Dovremmo ergerci noi in prima persona, ad esempio, come già ti accennavo su FB, "invitare" soltanto i tuoi amici a non mandarti porno fakes di Silvia Romano mi sembra anche poco. Li eliminerei proprio. Drasticamente.
    Capitolo memetica: guai a chi mi tocca Osho. Un grandissimo! ;)

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  7. Come sottolinei, anche per questo traguardo negli effetti speciali ci sorbiremo il brutto, fatto da persone cattive.
    L'unica soluzione: sensibilizzare da un lato (se lo fai, sei fritto), ma dall'altro colpire duro (pene esemplari per quella signora, ad esempio... usando gli stessi mezzi: tipo pene umilianti da infliggere in diretta social XD)

    Moz-

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  8. Sai cosa mi spaventa di più in tutto ciò? Immaginare roba del genere fra qualche anno, o ancor peggio fra qualche decennio. Come si potrà controllare questo fenomeno? Fra dieci, quindici o vent'anni, proviamo a immaginare il livello di accuratezza e fruibilità di app e siti del genere, e...
    E niente, mi vengono i brividi.

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    1. Infatti bisognerebbe regolamentare adesso e in ottica futura sennò perdiamo il controllo

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