TRA LE BRACCIA DI MORFEO E NON SOLO
Neil Gaiman è un autore straordinario.
Io l’ho conosciuto come scrittore grazie al bellissimo
American Gods, ma Gaiman è anche un grande sceneggiatore (prima stagione di
American Gods, Stardust e Good Omens) oltre ad essersi affermato come
fumettista grazie alla serie a fumetti The Sandman da cui la serie TV di cui
voglio parlarvi oggi è tratta.
Da britannico DOC il buon Gaiman ha un senso dell’umorismo
parecchio spiccato che riesce a mescolare con una grande conoscenza dei miti
nordici per tirare fuori delle storie che quando non sono bellissime sono
sensazionali e piene zeppe di riferimenti culturali.
The Sandman aggiunge l’elemento pop.
The Sandman è una serie TV a base fantasy ma no troppo. Cioè ha molti elementi
fantasy, ma inseriti in un contesto reale il che lo rende diverso da un fantasy
puro come può essere Il Signore degli Anelli e molto vicino a opere come Il
Labirinto del Fauno o Le cronache di Narnia. Gaiman però cala l’asso quando
riesce a mantenere il fantasy su un piano narrativo che si mescola con il reale
senza risultare troppo...irreale. Il valore aggiunto sono i riferimenti alla mitologia mediterranea classica e a quella nordica che elevano di qualche livello ancora il contenuto dell'opera.
The Sandman narra la storia di Morfeo, o Sogno degli Eterni,
o il Dio dei sogni e degli incubi se preferisci, un essere atemporale che
governa il regno dei sogni amministrando il potere sui sogni e sugli incubi
degli uomini che invece vivono nel mondo della veglia. Per tutta una serie di
vicissitudini che non sto qui a raccontarti il nostro protagonista, che somiglia
un po’ a Robert Smith dei The Cure e un po’ a Edward Mani di forbice, è
coinvolto in una disavventura che da il la alla storia.
La serie ha un lato tecnico impressionante (e costosissimo per stessa ammissione di Gaiman) dove spiccano le scene ambientate nel Mondo dei Sogni e negli altri reami degli Eterni, gli effetti del potere della sabbia di Morfeo e, ma questa è una mia considerazione personale, la scena in cui c’è un duello tra Morfeo e Lucifer Morningstar....e mi fermo qui per evitare gli spoiler.
Aspetta un attimo, però, dove ho già sentito Lucifer Morningstar? Ecc, ce l’ho: era il nome del protagonista della serie Lucifer (QUI il post che avevo scritto) che diventa protagonista di un’altra serie TV con un taglio narrativo molto diverso e lontano da The Sandman.
E’ proprio la potenza della narrazione che fa di The Sandman
un’opera di alto livello. Un trama complessa, ma ben gestita e supportata dalle
varie sotto trame. Personaggi molto approfonditi quando c’è bisogno e lasciati
sullo sfondo quando non ce n’è. Nel complesso una tensione narrativa uniforme
fino alla fine. Villain molto ben scritti e poi un continuo apparire e scomparire dell'elemento fantasy che stuzzica la sospensione dell'incredulità.
C’è qualche piccola cosa che mi ha fatto storcere il naso
dal punto di vista della coerenza storica di alcuni passaggi nel senso che
alcune cose sono accurate altre invece sembrano buttate lì e nel casting,
forse, l’idea di un’inclusività senza controllo ha un po’ fatto deragliare il
mio senso della sospensione dell’incredulità.
Tuttavia nel complesso The Sandman è uno dei migliori
prodotti del catalogo Netflix.
Molto bello, grazie. Non ho Netflix quindi spero di poterlo comunque vedere altrove. Buon pomeriggio e sera.
RispondiEliminaOccorre recuperarla perché è un ottimo prodotto
EliminaUna delle migliori serie recenti, non solo Netflix. E' piaciuto perfino a mia moglie, che partiva parecchio prevenuta. Speriamo che continuino con la serie, visto il successo avuto. Il dubbio è circa i soldi che ci ha messo Netflix, bisogna vedere se hanno intenzione di metterne altri
RispondiEliminaLeggevo dal profilo di Neil Gaiman che Netflix sta temporeggiando prima di dare il via ai lavori della stagione due perché appunto l'investimento per la prima stagione è stato molto corposo. Però sta andando molto bene quindi credo che la stagione due si faccia
EliminaMr. Sandman, bring me a dream! Make him the cutest that I've ever seen!
RispondiEliminaNon vedo errori!!
EliminaAl di là delle scelte attoriali (anche perchè l'unica cosa rilevante è che gli attori siano bravi) e di alcuni adattamenti della storia (che comubque ho apprezzato) la serie TV per me è stata un'esperienza fantastica. Quasi quanto l'audiolibro. Mi innamorai di Sandman anche io poco dopo aver trovato american gods e da quel momento la mia fantasia ha prodotto scene straordinarie davanti le quali rimanevo incantata ad ogni rilettura e vederle su schermo mi ha entusiasmato da morire. Anche perché ho sempre più difficoltà a trovare serie TV fantasy che mi piacciano, di qualsiasi genere, classico e non, questa serie mi ha restituito qualcosa che aspettavo tornasse da tempo.
RispondiEliminaE comunque piccolo off topic l'adattamento di prime di American Gods nemmeno è male, mi è piaciuto molto finché ci lavorava Fuller, poi quando con lui se n'è andata anche la Anderson ci sono rimasta malissimo :(